L’ ESTREMO GESTO DEL GIOVANE RUMENO DANIEL SCONVOLGE ROCCASECCA.

La morte di un giovane lascia sempre sgomenti, se poi questa morte avviene per suicidio, allo sgomento si aggiunge il rimorso di quello che si poteva fare per evitare tale tragedia e quello che non è stato fatto.
La comunità roccaseccana piange Daniel, il senzatetto rumeno che TUTTI conoscevano ma che solo in pochi si sono adoperati concretamente per aiutarlo.
TUTTI lo hanno descritto come persona perbene, sempre sorridente, gentile e disponibile negli umili lavoretti domestici che riusciva ad arrangiare.
Un benefattore di grande cuore gli aveva messo a disposizione un box in cui viveva, prima la sua dimora era la strada o il retro del monumento a Toto’.
Per un breve periodo, per interessamento della RETE, gli era stata trovata una sistemazione presso un’ associazione di recupero di ragazzi difficili, ma quel soggiorno è stato brevissimo in quanto, come mi è stato riferito, si sentiva in prigione.
Ma già, lui non era un ragazzo difficile, era un uomo senza un tetto ed aveva quindi bisogno, di una casa e di un lavoro più o meno stabile.
Disagiato sicuramente, questo sì, ed aveva scelto Roccasecca, paese in cui vivere…. ma quale vita??? Che vita è, la vita in un box, in solitudine, nell’ indifferenza dei tanti, in primis delle istituzioni….. Ma i servizi sociali dove sono stati in questi 2 anni ??? e cosa hanno fatto per aiutarlo???…nessuno si è accorto della depressione che lo ha portato a compiere «l’ estremo gesto»?
Ora è inutile ragionare sui se e sui ma, quello che si poteva e doveva fare per rendergli la vita normale, ma non è stato fatto.
Comunque, quello che è successo è indegno di una società civile e ci serva da esempio per non più ricadere nell’ errore di «voltare la testa dall’ altra parte» di fronte ai problemi sociali…. L` UMANITA` PRIMA DI TUTTO!
Cosa si puo’ fare per farci perdonare???L’ Istituzione Comune potrebbe ora distogliere qualche euro dai 15mila impegnati nell’ inutile Rally di Roma per fare un degno funerale al povero Daniel con una degna sepoltura nel suo paese d’ origine.